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Per sostenere il lavoro della Charles Simeon Trust, il consiglio di amministrazione ha adottato e adattato una dichiarazione delle principali dottrine (I primi 19 punti sono basati su The Gospel of Jesus Christ: An Evangelical Celebration, con alcune influenze dal Chicago Statement on Biblical Inerrancy). Sebbene la Scrittura rimane la nostra unica autorità, questa dichiarazioni di fede serve come una concisa articolazione del credo del consiglio di amministrazione. Come tale, la condivisione di questa dichiarazione è un requisito per il nostro staff, i relatori, e i leader di piccoli gruppi. Può anche essere trovata nell’articolo III del nostro Statuto (ovvero Statuto NFP).

1. La dichiarazione di fede dell’organizzazione è la seguente: 1. Affermiamo che il vangelo affidato alla Chiesa è prima di tutto il vangelo di Dio (Mar 1:14, Ro 1:1-6). Dio ne è l’autore e colui che lo rivela a noi nella e tramite la sua parola. L’autorità del vangelo e la sua affidabilità scaturisce da Lui soltanto (2 Ti 3:16-17).

Neghiamo che la veridicità o l’autorità delle Sacre Scritture derivi da qualsiasi intuizione o invenzione umana (Ga 1:1-11). Inoltre neghiamo che la veridicità o l’autorità della Bibbia dipenda dall’autorità di una qualsiasi chiesa o istituzione umana.

2. Affermiamo che le Sacre Scritture sono l’infallibile, sufficiente e autoritativa Parola di Dio (2 Ti 3:16-17, 2 P 1:21). Affermiamo che esse, nella forma dei manoscritti originali e secondo gli standard del loro scopo e uso, sono senza errore.

Neghiamo che l’infallibilità, la sufficienza e l’autorità della Bibbia siano in alcun modo negate dalla scienza o da standard estranei al suo scopo e utilizzo, o da errori o incoerenze percepite.

3. Affermiamo che il vangelo è la potenza salvifica di Dio, in quanto esso, senza distinzione, produce salvezza in chiunque crede (Ro 1:16). Questa efficacia del vangelo è possibile per la potenza di Dio stesso.

Neghiamo che la potenza del vangelo dipenda dall’eloquenza del predicatore, dalle tecniche dell’evangelista o dalla persuasione derivante da una argomentazione razionale.

4. Affermiamo che tutti gli uomini e le donne sono creati a immagine e somiglianza di Dio, e che assieme esercitano dominio su ttutta la creazione. Ugualmente, affermiamo che il vangelo diagnostica la condizione universale dell’umanità dopo la Caduta come una di peccato in ribellione a Dio. Questa, se non cambiata, porterà ogni persona a eterna rovina sotto la condanna di Dio (Gen 1:26-28, Ro 3:9-26).

Neghiamo ogni rifiuto riguardo la creazione dell’uomo e della donna all’immagine di Dio o, successivamente, riguardo la caduta della natura umana. Neghiamo inoltre che, per quanto riguarda la giustificazione per fede da tale condizione di caduta, ci sia alcuna distinzione di etnia, genere o stato sociale (Ro 5:18-21, Gal 3:23-28).

5. Affermiamo che Gesù Cristo è l’unica via di salvezza, l’unico mediatore tra Dio e l’umanità (Giov 14:6, 1Ti 2:5).

Neghiamo che qualcuno possa essere salvato in un modo diverso piuttosto che da Gesù Cristo e il Suo vangelo. La Bibbia non offre nessuna speranza che dei sinceri adoratori di diverse religioni saranno salvati senza una fede personale in Gesù Cristo.

6. Affermiamo che la Chiesa è comandata da Dio ed è quindi sotto obbligo divino di predicare il vangelo a ogni persona (Lu 24:27; Mat 28:18-19).

Neghiamo che qualsiasi classe o gruppo di persone, qualunque sia la loro identità etnica o culturale, possa essere ignorata o trascurata nella predicazione del vangelo (1 Co 9:19-22). Dio ha voluto una Chiesa globale composta da persone di ogni tribù, lingua e nazione (Ap 7:9).

7. Affermiamo che la fede in Gesù Cristo come parola Divina (o Logos, Giov 1:1), seconda persona della Trinità, coeterna e coesistente con il Padre e lo Spirito Santo (Eb 1:3) è fondamentale per la defe nel vangelo.

Neghiamo che qualsiasi comprensione di Gesù Cristo che riduce o rigetta la sua piena divinità sia la fede del vangelo e possa portare alla salvezza.

8. Affermiamo che Gesù Cristo è Dio incarnato (Giov 1:14), discendente di Davide nato da una vergine (Ro 1:3).Gesù ha avuto una vera natura umana ed è stato soggetto alla Legge di Dio (Ga 4:5). Era come noi sotto ogni aspetto, ad eccezione del fatto che non aveva peccato (Eb 2:17, 7:26-28). Affermiamo che la fede nella vera natura umana di Cristo è essenziale alla fede nel vangelo.

Neghiamo che chiunque rigetti l’umanità di Cristo, la sua incarnazione o il suo essere senza peccato, o chiunque mantenga che queste verità non siano essenziali al vangelo, sarà salvato (1 Giov 4:2-3).

9. Affermiamo che l’espiazione di Cristo, per la quale, nella sua ubbidienza, ha offerto un sacrificio perfetto di propizziazione al Padre, pagando così per i nostri peccati e soddisfando la giustizia divina al nostro posto secondo l’eterno consiglio di Dio, è un elemento essenziale del vangelo.

Neghiamo che qualsiasi comprensione dell’espiazione che rigetta la soddisfazione della giustizia divina per mezzo della sostituzione, compiuta in modo vicario per i credenti, sia compatibile con gli insegnamenti del vangelo.

10. Affermiamo che l’opera salvifica di Cristo incluse sia la sua vita che la sua morte al posto nostro (Ga 3:13). Dichiariamo che la fede nella perfetta ubbidienza di Cristo, per mezzo della quale ha adempiuto tutte le richieste della Legge di Dio al posto nostro, è essenziale al vangelo.

Neghiamo che la nostra salvezza fu possibile soltanto o esclusivamente per la morte di Cristo, senza considerare la sua vita di perfetta giustizia.

11. Affermiamo che la risurrezione corporea di Cristo dai morti è essenziale per il vangelo biblico (1 Cor 15:14).

Neghiamo la validità di qualsiasi così detto vangelo che neghi la realtà storica della risurrezione corporea di Cristo dai morti.

12. Affermiamo che la dottrina biblica della giustificazione per sola fede, in Cristo soltanto, è essenziale al vangelo (Ro 3:28 and 4:5, Ga 2:16).

Neghiamo che qualcuno possa credere nel vangelo biblico e allo stesso tempo rigettare l’insegnamento apostolico della giusticazione per sola fede nel solo Cristo. Neghiamo inoltre che ci sia più di un solo vero vangelo. (Ga 1:6-9)

13. Affermiamo che la dottrina dell’imputazione (considerare o contare) dei nostri peccati a Cristo e della sua giustizia a noi, per mezzo del quale i nostri peccati sono completamente perdonati e noi siamo pienamente accettati, è essenziale al vangelo biblico (2 Co 5:19-21).

Neghiamo che siamo giustificati dalla giustizia di Cristo infusa in noi, o da qualsiasi giustizia che si pensa sia intrinseca in noi.

14. Affermiamo che la giustizia di Cristo per mezzo della quale siamo giustificati, è propriamente sua, ed egli l’ha realizzata senza di noi, mediante la sua perfetta obbedienza. Questa giustizia è contata, accreditata o imputata a noi come unico motivo della nostra giustificazione, dalla dichiarazione forense (cioè legale) di Dio.

Neghiamo che qualsiasi opera in qualsiasi stadio della nostra esistenza possa aggiungere al merito di Cristo o possa guadagnarci qualche merito che contribuisca in qualsiasi modo al motivo per il quale siamo giustificati (Gal 2:16, Ef 2:8-9, Tit 3:5).

15. Affermiamo che nonostante ogni credente sia reso dimora dello Spirito Santo e sia nel processo di santificazione e conformità all’immagine di Cristo, non vive tali esperienze come base per la sua giustificazione, ma esse sono la conseguenza della giustificazione ottenuta. Dio, mentre eravamo ancora peccatori, ci dichiara giusti, rimette i peccati e adotta come suoi figli soltanto per la sua grazia, attraverso la sola fede, per Cristo soltanto (Rm 4:5).

Neghiamo che i credenti debbano essere intrinsecamente giusti in virtù della loro cooperazione con la grazia trasformatrice di Dio, prima che Egli li dichiari giustificati in Cristo. Veniamo giustificati mentre siamo ancora peccatori.

16. Affermiamo che la fede salvifica ha come risultato la santificazione, quella trasformazione di vita dove, per mezzo della potenza dello Spirito Santo, c’è una crescita in conformità a Cristo. Santificazione significa continuo ravvedimento, una vita di rinuncia al peccato per servire Gesù Cristo con grata ubbidienza, a Lui che è nostro Signore e Maestro (Gal 5:22-25, Rm 8:4, 13-14).

Rigettiamo qualsiasi comprensione della giustificazione che la separi dalla nostra unione santificante con Cristo e dalla nostra crescente conformità alla sua immagine attraverso la preghiera, il ravvedimento, il portare la croce e la vita nello Spirito.

17. Affermiamo che la fede salvifica include il consenso mentale al contenuto del vangelo, il riconoscimento del nostro peccato e del ostro bisogno, e una fede personale di dipendenza a Cristo e alla sua opera. Neghiamo che la fede salvifica includa esclusivamente l’accettazione mentale del vangelo e che la giustificazione sia assicurata da una mera professione di fede esteriore.

Neghiamo inoltre che qualsiasi elemento della fede salvifica sia un’opera meritevole, o che ci guadagni la salvezza.

18. Affermiamo che nonostante la buona dottrina sia vitale per la salute e il benessere spirituale, non siamo salvati dalla dottrina. La dottrina è necessaria per informarci su come possiamo essere salvati da Cristo, ma è Cristo che salva.

Neghiamo che le dottrine del vangelo possano essere rigettate senza riceverne un danno. Negare il vangelo porta rovina spirituale e ci espone al giudizio di Dio.

19. Affermiamo che Gesù Cristo comandi ai suoi seguaci di proclamare il vangelo ad ogni persona vivente, evangelizzando tutti ovunque e discepolando i credenti all’interno della comunità della Chiesa. Una testimonianza di Cristo che sia completa e fedele, include la testimonianza personale, una vita che onori Dio, atti di misericordia e amore verso il nostro prossimo. Senza di questi, la predicazione del vangelo appare sterile.

Neghiamo che la testimonianza personale, una vita che onori Dio, atti di misericordia e amore verso il nostro prossimo, costituisca, senza la proclamazione del vangelo, evangelizzazione.

20. Affermiamo che tutte le donne e gli uomini Cristiani dovrebbero essere impegnati nella formazione per il ministerio. Affermiamo inoltre che alcuni uomini e donne hanno doni di insegnamento e guida di vari ministeri della Parola per il bene della Chiesa (Ef 4.11-13, 2Tim 2:2, Tit 2:3-5).

Neghiamo che qualsiasi donna debba essere impegnata nello specifico compito di insegnare o predicare la Parola agli uomini in un incontro comunitario di Chiesa, o che debba esercitare autorità pastorale sugli uomini nella Chiesa (1 Tim 2:12-15, 1 Cor 14:34b-38).

21. Affermiamo che Adamo ed Eva furono creati per completare l’un l’altro come una sola carne all’interno dell’unione matrimoniale, la quale stabilisce il modello inteso da Dio per le relazioni sessuali di maschio e femmina. Di conseguenza, tutti gli altri atti sessuali sono peccaminosi (Rm 1:24-27, Col 3:5, 1 Cor 6:9-11, Eb 13:4).

Neghiamo che atti sessuali peccaminosi del quale non ci sia ravvedimento, siano innocui per il ministeroo pubblico e privato. Piuttosto, queste azioni costituiscono un motivo di squalifica dal ministero.